Le origini di Alcamo sono molto antiche, già sulla vetta del Monte Bonifato intorno al VII secolo a.C. vi era una comunità di Elimi, provenienti dall’Asia Minore. Successivamente fu abitata dai Romani che vi risiedettero per la posizione e per la freschezza del suo clima, per il suo paesaggio e per la posizione delle sue valli. Con la caduta dell’Impero Romano subì le invasioni barbariche e la dominazione bizantina. Alla venuta degli Arabi in Sicilia, nel secolo X, il centro abitato dal Monte Bonifato si sposta alle falde e prende il nome di Alqamah.. Nel XII secolo era abitato da musulmani dislocati nei casali, poi divenuti veri borghi feudali. Da questo momento inizia il lento processo di rilatinizzazione. Sotto i Normanni, i casali divennero gradualmente cristiani e durante il dominio di Federico II di Svevia (1230-1250), Ciullo o (come asseriscono alcuni) Cielo d’Alcamo, compose la canzone in 32 strofe “Rosa fresca aulentissima” che oggi porta alto il nome di Alcamo in tutta l’Italia e costituisce uno dei più interessanti ed originali documenti della lingua italiana. L’effettivo sviluppo da “grande casale con mercato” a “città” comincia soltanto nel XV secolo, con seicento fuochi, che oggi corrispondono a circa 3000 abitanti: una terra abitata da centinaia di immigrati dalle varie parti della Sicilia, e poi pisani, amalfitani, bolognesi, calabresi, liguri e spagnoli. Tra il 1574 e il 1575, mentre fiorivano l’architettura e la scultura, la popolazione alcamese venne decimata dalla peste. La città, dopo le epidemie ebbe un ripopolamento solo nel XVIII secolo, nel 1798 la popolazione era già di 13.000 abitanti. Il 1812, il 1820, il 1848 e il 1860 sono gli anni nei quali Alcamo, insieme alle altre città siciliane più patriottiche, porta avanti gli ideali dell’Italia unita. Il 21 luglio 1943 gli americani entrarono ad Alcamo senza incontrare resistenza. A partire dagli anni sessanta il tessuto urbanistico si è notevolmente ampliato, in particolare ai piedi del monte Bonifato con la costruzione del viale Europa, oggi, una delle principali “arterie” della città.
Il centro storico è invece il cuore pulsante della città con magnifici monumenti e tanti bei negozi.