L’ antico borgo di Scopello si affaccia sul golfo di Castellammare a pochi chilometri dalla cittadina. Il nome probabilmente proviene da “Scoupellos”, molto simile al dialettale “Scupeddu” allusivo ai faraglioni o scogli (in latino scopulus in greco scopelos).Intorno ad esso si sviluppa un antico Baglio, risalente al XVII secolo, arricchito da una caratteristica piazzetta dove si trova un abbeveratoio in pietra e la chiesa di Santa Maria delle Grazie. Inoltre, fanno da cornicce diverse case e stradine caratteristiche del luogo. A Sovrastare la vallata sulla quale si affaccia il borgo, si erge la torre Bennistra (XVI sec.) e più su l’altissimo monte Sparagio (1200mt) attorno al quale si estende il bosco di Scopello. La storia del borgo ha visto susseguirsi diverse dominazioni. Il primo insediamento sul promontorio dove si trova Scopello risale all’età ellenistica, poi continuato nelle epoche romana e islamica e, infine, dalla dominazione borbonica con l’arrivo di Ferdinando III di Borbone che elesse l’area di Scopello, con il vicino omonimo bosco, al rango di riserva reale per la caccia, visitandola due volte nel 1830 e nel 1859. Da anni, Scopello è meta di tanti turisti provenienti da ogni luogo attratti dalla bellezza dei suoi litorali rocciosi, dei fondali marini, dalla tradizionale cucina a base di pesce e dalla possibilità di visitare le bottecghe dove si producono le ceramiche locali. Ma, soprattutto, la magnificenza del posto risiede nella vecchia tonnara circondata da altissimi e imponenti faraglioni sulle quali rocce sono visibili (oltre alla già citata torre Bennistra voluta anch’essa dalla famiglia Sanclemente) due torri, una del XIII secolo della quale rimangono solo le rovine, e la seconda, del XVI secolo, che fu progettata dall’ingegnere fiorentino Camillo Camilliani per volontà del barone di Inici.Un percorso culturale arricchito con numerosi eventi e manifestazioni organizzati all’interno del borgo.
RISERVA NATURALE DELLO ZINGARO
Lo Zingaro è la prima Riserva Naturale Orientata istituita in Sicilia (1981) e si estende per 7 km tra Scopello e San Vito Lo Capo. La costa è formata da calcareniti quaternarie e da rilievi calcarei del Mesozoico di natura dolomitica, con falesie che da un’altezza massima di 913 m (Monte Speziale) degradano ripidamente verso il mare intercalata da numerose calette. Le calette tutte ciottolose presentantano piccole spiagge molto chiare dalle quali acque traspare un ambiente sottomarino tropicale e (andando da Sud versante Scopello verso Nord) prendono il nome di Cala della Capreria, Cala del Varo (raggiungibile via mare), Cala della Disa o Zingaro, Cala Beretta, Cala Marinella, Cala Torre dell’Uzzo e, in fine, Tonnarella dell’Uzzo. Il territorio rappesenta l’armoniosa convivenze tra la flora e la fauna che si sviluppano all’interno dell’area protetta terrestre e quelle presenti nelle acque e nei fondali marini. Numerosi e interessanti sono i cunicoli e le grotte sommerse tra le quali la grotta del Colombaccio con ingresso situato a 2 metri circa che si allarga in una camera ampia 30 metri e poi grotta della Corvina, grotta della Craperia, grotta della Mustia, grotta della Ficarella. Passeggiando lungo il sentiero costiero ci si imbatte in scenari mozzafiato in cui la natura è protagonista.