Le saline rappresentano una riserve natuarale regionale della Sicilia, istituita nel 1995, che si estende per per quasi mille ettari nei territori di Trapani e di Paceco. Gran parte della Riserva è costituita da saline di proprietà privata, in cui viene tuttora praticata la estrazione del sale secondo le tecniche tradizionali in uso da secoli. Di notevole impatto paesaggistico la presenza di numerosi mulini a vento utilizzati per pompare l’acqua tra i bacini. Inoltre, il sito si caratterizza per il fatto di essere una delle più importanti aree umide costiere della Sicilia occidentale che accoglie numerose specie di uccelli migratori rpotetti dal WWF.
Nella sua sotira, la zona subì diverse dominazione tra le quali quelle normanna, romana, angioina e aragonese. Ma fu, soprattutto, sotto il dominio della corona spagnola che la sua attività produttiva raggiunse il culmine trasformando il porto di Trapani nel più importante centro europeo per la commercializzazione del sale. Il sale marino trapanese è oggi inserito nell’elenco dei Prodotti agroalimentari tradizionali siciliani riconosciuti dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, che nell’aprile 2011 ne ha anche riconosciuto la IGP con la denominazione “Sale marino di Trapani”. Nel 2011 le saline di Trapani hanno ottenuto il riconoscimento di zona umida Ramsar, con decreto del ministero dell’Ambiente. Tra i caratteristici mulini a vento, oggi, sorge il Museo delle Saline.